11/7/2008: Mennea al Parlamento Europeo di Strasburgo

Mennea al Parlamento Europeo di Strasburgo

Mercoledì 9 Luglio 2008, nella sede del Parlamento Europeo di Strasburgo si è tenuta una conferenza stampa sul problema delle Olimpiadi di Pechino 2008 e i diritti umani che in Cina sono violati sistematicamente.
All'iniziativa hanno partecipato Pietro Mennea, già deputato al Parlamento Europeo nonché campione olimpionico e il Co-Presidente del Gruppo Verdi, Ale Daniel Cohn Bendit.

A tal proposito Pietro Mennea ha dichiarato:
«Il CIO - il Comitato olimpico internazionale - ha commesso un grave errore nell'assegnare i Giochi olimpici alla Cina. Un errore che si è voluto compiere di proposito, perché il problema dei diritti umani non è certo sorto all'improvviso e in tempi recenti. Il dramma del Tibet, come quello del Darfur, della Birmania e di molti altri scenari internazionali, è ormai noto a livello mondiale da diversi anni. Il CIO era perfettamente al corrente di tutto ciò, ma ha preferito girare la testa dall'altra parte.
La Cina, dal canto suo, ha colto l'occasione straordinaria di poter usufruire di una vetrina internazionale di grandissimo prestigio. Ospitare i Giochi Olimpici significa mobilitare un intero paese in uno sforzo collettivo capace di dare nuovi traguardi simbolici e una nuova identità alla nazione, indipendentemente dal fatto che gli strutturali problemi legati ai diritti umani persistano e anzi si aggravino. Ma cosa c'è dietro questo «errore» del CIO?
Ci sono ragioni di carattere politico ed economico. Va innanzitutto precisato che Jacques Rogge è stato eletto presidente del CIO subito dopo l'epopea Samaranch, all'indomani delle Olimpiadi di Sidney 2000. Samaranch appoggiò Rogge nella contesa per la futura presidenza contro il suo rivale Dick Pound, che è stato fino alla fine del 2007 presidente della WADA, l'agenzia mondiale antidoping.
Oltre all'appoggio di Samaranch Rogge per essere eletto ha avuto bisogno dei voti dei membri asiatici del CIO. Questi voti glieli ha garantiti la Cina, ma naturalmente non lo ha fatto senza chiedere nulla in cambio.
Passando alle ragioni di carattere economico va evidenziato che le Olimpiadi di Pechino rappresenteranno il più grande evento mondiale degli ultimi anni, un evento che, si è calcolato, sarà visto per almeno un minuto da 5 miliardi di persone, su una popolazione mondiale di 6,6 miliardi. I paesi che hanno acquistato i diritti televisivi sono 220 ed è quindi naturale che le aziende che vogliono far affermare un marchio investano nei Giochi. Undici multinazionali hanno investito nella sponsorizzazione globale dei Giochi - nei vari paesi del mondo - 100 milioni di dollari, e moltissime altre aziende hanno investito somme altrettanto importanti all'interno della Cina, e passando direttamente per il CIO.
Il mercato interno che la Cina può garantire, inoltre, non ha eguali al mondo, e infatti è un fattore che ha un'enorme incidenza negli equilibri economici internazionali ben al di là dei Giochi Olimpici del 2008. Assegnare i Giochi alla Cina, un paese con 1 miliardo e 300 milioni di abitanti, è una cosa ben diversa dall'assegnarli alla Grecia, che di abitanti ne ha 11 milioni».

 

Roma, 11 luglio 2008

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