Presentazione nuovo libro di Mennea:
“Il doping nello sport”
Dopo il successo di vendita del libro “Il Doping e l’Unione Europea” (la prima edizione è stata letta da 10.000 lettori), Pietro Mennea torna con un nuovo lavoro sul doping dal titolo: “Il Doping nello Sport” ( edito dalla “Fondazione Pietro Mennea Onlus” e Delta 3). Il libro può essere acquistato direttamente su questo sito con incasso interamente devoluto alla Fondazione.
Intervistato in merito l’autore ha dichiarato:
“Le ultime vicende di doping che hanno colpito lo sport italiano, ci inducono a non abbassare la guardia su questa piaga non solo sportiva ma anche sociale; questo libro da me scritto nasce dall’esigenza di porre l’attenzione su un grave problema, quello del doping, che sta condizionando in modo negativo il mondo dello sport e la società civile.
E’ infatti di stringente attualità l’esigenza di porre in evidenza e diffondere le iniziative e le zone d’ombra che esistono in questo ambito, capace di condizionare in modo negativo la vita sociale in tutti i continenti del nostro pianeta.
Il volume affronta un tema che coinvolge molti interessi degli organismi istituzionali sportivi, di quelli economici e dei centri di poteri costituiti nel mondo dello sport, cioè dei soggetti che governano interi settori della vita sociale del nostro Paese, non solo in ambito sportivo: per questa ragione esso potrebbe non risultare gradito ad alcuni. Tuttavia ritengo che sia un dovere civico preciso procedere alla sua pubblicazione e alla sua diffusione, con l’intento di contribuire quanto meno a scalfire l’imponente muro di silenzio eretto per nascondere agli occhi del mondo la realtà incontestabile della massiccia diffusione della pratica del doping.
Pur non coltivando affatto la presunzione di essere il depositario della “verità” assoluta in materia di doping, ritengo legittimo e civicamente corretto proporre la mia “verità”, frutto di una puntuale e spietata osservazione del reale: accanto alle altre numerose voci, anche la mia offrirà un piccolo contributo per sconfiggere questa terribile piaga sociale.
Tengo a ribadire che questo scritto non nutre altra finalità se non quella di aiutare quanti sono impegnati nella lotta contro il “doping”: occorre ristabilire un modus agendi improntato ai valori tradizionali dello sport, a cominciare da quello dell’onestà. Tutto quanto esuli dall’azione onesta e leale è deprecabile: se non si possono “scacciare i mercanti dal tempio”, essendo diventato lo sport un imponente fenomeno economico, occorre impedire che tutto sia subordinato al lucro. Questa la battaglia, alla quale ritengo sia importantissima la partecipazione del pubblico, primo utente dello sport e primo “truffato” dai comportamenti sleali e scorretti, ove non illegali: al pubblico, al lettore, dedico volentieri questo libro, nell’auspicio che trovi larga diffusione e consenso”.
Roma, 23 maggio 2007