Skip to content Skip to footer

I Giochi del Mediterraneo di Pescara 2009

I Giochi del Mediterraneo di Pescara 2009

Il terremoto ha messo in ginocchio una regione italiana: l’Abruzzo, ed ha provocato ben 298 morti, questo evento causerà ripercussioni negative anche sull’economia nazionale, e all’indomani di questo grave calamità, nell’imminenza dei Giochi del Mediterraneo (26 Giugno 2009 al 5 Luglio 2009), il membro CIO, commissario straordinario dell’evento Mario Pescante, intervistato da autorevoli quotidiani ha affermato: «I Giochi del Mediterraneo si faranno, lo chiedono gli amministratori locali, lo vogliono i cittadini (da verificare). Per tutto l’Abruzzo sarà un’occasione di rilancio anche se oggi pensare ai Giochi fa molto male».

Queste dichiarazioni sono state rilasciate quando il Governo Italiano ha provveduto a deliberare l’ultima trance di finanziamenti di 12-13 milioni di euro, per raggiungere i 70 milioni occorrenti per poter completare le opere necessarie per i Giochi del Mediterraneo.

Pescante ha detto anche: «A noi dovrebbero arrivare proprio gli 11 – 12 milioni mancanti. Certo che adesso la responsabilità è ancora più grande, la manifestazione deve rilanciare tutta la regione».

Certo ci si domanda, se una regione così gravemente colpita (non solo dal punto di vista economico) può ripartire da una manifestazione sportiva che, nel panorama mondiale degli eventi sportivi, non ha alcun peso.

I fatti hanno dimostrato (vedi Giochi Mediterraneo di Bari), che eventi come i Giochi del Mediterraneo, servono solo ad alimentare un sistema clientelare comodo a soddisfare gli amministratori locali (politici) ed alcuni politici nazionali. Quando queste manifestazioni sportive terminano non lasciano nessuna traccia, ma solo oneri per il paese che li organizza.

L’economia di una regione, di un Paese dopo un terremoto, può ripartire se si fanno ripartire le scuole, le industrie, le professioni, gli uffici pubblici danneggiati e i cittadini riescono a conservare il loro posto di lavoro messo in pericolo a causa della calamità.

Personalmente non credo che un evento sportivo come i Giochi del Mediterraneo possa dare impulso ad una Regione e ad un Paese.

Se il nostro Paese avesse avuto una classe dirigente all’altezza, e fosse stato all’avanguardia economica e civilmente avanzato, avrebbe rinunciato ad organizzare i Giochi del Mediterraneo 2009, ed i mezzi finanziari destinati a questo evento, li avrebbe impiegati nei settori strategici per rilanciare l’economia di una regione.

Non abbiamo dimenticato che enti come il CIO non si fermarono nemmeno dinnanzi all’attentato terroristico dei Fedayn in occasione dei Giochi Olimpici di Monaco 1972: allora i Giochi andavano sicuramente fermati.

Molti dimenticano che l’Italia ha il peggior debito pubblico d’Europa, ed uno dei peggiori al mondo. In Europa tra i 27 Paesi, occupiamo il penultimo posto: veniamo prima della Grecia solo perché rispetto al Paese dell’Egeo offriamo più garanzie. La somma destinata per i Giochi del Mediterraneo 2009, poteva essere utilizzata in modo più concreto, sanando parte degli interessi che il Paese paga a causa del debito pubblico o per rilanciare l’economia di una regione e di una nazione. La decadenza di un Paese si vede anche da queste scelte.


Pietro Mennea, 13 maggio 2009

Go to Top